Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, a norma dell’articolo 1, comma 35, della legge 6 novembre 2012, n. 190.
Facebook Analytics: la metrica “Fan Reach”
Sulla base di questo ottimo articolo: 6 Tips to Increase Your Facebook EdgeRank and Exposure, ho provato ad analizzare i dati del profilo facebook della PA in cui lavoro. Ho cominciato con il misurare la “fan reach”
Fan Reach
Si tratta di un dato organico, dove vengono registrate tutte le visualizzazioni avvenute in maniera diretta, quindi non tramite l’azione di un altro utente che commentando, condividendo o semplicemente apprezzando il post, ha permesso ai suoi amici di visualizzarlo. Questo ultimo tipo di dati viene invece elaborato nella metrica “virale”.
Per ottenere il dato relativo alla fan reach, si deve effettuare una esportazione.
Panoramica -> esporta i dati -> Dati a livello di post -> formato del file che si preferisce
La colonna con i dati da osservare è quella relativa a:
“Il numero di persone che hanno visto i post della tua Pagina nella sezione Notizie, nel riquadro degli aggiornamenti oppure sul diario della tua Pagina. al giorno (Utenti singoli)”
L’articolo citato indica l’importanza della fan reach per ogni singolo post. È un indicatore chiave ed il parametro più importante. Aiuta a misurare l’interesse indotto dai contenuti per il pubblico.
Se questo interesse viene a mancare a causa di contenuti di poco valore, il pubblico arriverà anche ad annullare l’iscrizione, come si evince dall’algoritmo EdgeRank di Facebook. Per ottenere buoni risultati, sono necessarie, la qualità dei fan e dei contenuti.
Vedi anche
Facebook Analytics: la metrica Organic Reach
Facebook Analytics: la metrica “Engagement”
Linee guida per la marcatura dei documenti normativi
Le Linee guida forniscono le informazioni necessarie a consentire l’applicazione degli standard per la marcatura in XML degli atti normativi e per la loro univoca identificazione tramite URI, secondo le versioni aggiornate degli standard nazionali emanati con le circolari AIPA 6 novembre 2001, n. 35 “Assegnazione dei nomi uniformi ai documenti giuridici” e 22 aprile 2002 n. 40 “Formato per la rappresentazione elettronica dei provvedimenti normativi tramite il linguaggio di marcatura XML”. Tali standard sono comunemente denominati “standard Normeinrete” o “standard NIR” dal nome del progetto da cui hanno avuto origine.
Linee guida per l’interoperabilità semantica attraverso i linked open data
La Commissione di Coordinamento SPC ha approvato le “Linee guida per l’interoperabilità semantica attraverso i Linked Open Data (PDF)”, consultabili anche nella sezione dedicata alle attività della Commissione di Coordinamento SPC.
Vademecum Misurazione della qualità dei siti web delle PA
Il documento è realizzato nell’ambito delle attività finalizzate alla elaborazione delle Linee guida per i siti web delle Pubbliche Amministrazioni (previste dalla Direttiva n. 8 del 26 novembre 2009 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione (Formez).
Linee Guida pubblicazione documenti nell’Albo online
La Legge 18 giugno 2009, n.69 ha fissato, al comma 1 dell’art.32 al primo gennaio 2010 (poi prorogato al primo gennaio 2011) la data in cui gli “obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati” e al comma 5 dello stesso che, a decorrere dalla stessa data, “le pubblicazioni effettuate in forma cartacea non hanno effetto di pubblicità legale”. Mentre, ai sensi dell’articolo 32, comma 2, della Legge 69 del 2009, è demandata al DPCM del 26 aprile 2011 relativo alla pubblicazione nei siti informatici di atti e provvedimenti concernenti procedure ad evidenza pubblica o di bilanci la regolamentazione delle modalità e delle forme di pubblicazione sui siti informatici delle procedure ad evidenza pubblica. Tale norma, quindi sancisce il passaggio da un regime di pubblicità legale mediante affissione degli atti in un luogo fisico (ad es. l’Albo pretorio) ad uno virtuale (il sito istituzionale). Se però le modalità di affissione tradizionali possono vantare di secoli di procedure e prassi consolidate, lo stesso non si può affermare per la nuova modalità on line.
Linee Guida per la rilevazione della Customer Satisfaction del sito internet
Il Piano industriale del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, del maggio 2008, sottolinea la necessità di “migliorare la qualità dei servizi pubblici promuovendo la gestione orientata al miglioramento continuo, l’adozione di standard, la misurazione della soddisfazione e il benchmarking”. Il decreto legislativo 150/2009 ribadisce altresì lo stretto collegamento fra performance e qualità dei servizi, sottolineando che la misurazione e la valutazione delle performance sono da considerarsi in funzione del miglioramento della qualità dei servizi. L’attenzione al tema della qualità, tuttavia, è emersa già da diversi anni e si è sviluppata attraverso numerose iniziative e policies attivate dal Dipartimento Funzione Pubblica.
Le linee guida sintetiche per la Customer Satisfcation
Le linee guida per la Customer Satisfcation in profondità
Linee guida per il disaster recovery delle Pubbliche Amministrazioni
Le linee guida sono state redatte ai sensi del comma 3, lettera b) dell’art. 50-bis del DLgs. N. 82/2005 e s.m.i., “Continuità operativa”, come modificato dal DLgs. 235/10.
L’art. 50-bis prevede la produzione, a cura di DigitPA, delle “linee guida per le soluzioni tecniche idonee a garantire la salvaguardia dei dati e delle applicazioni”, di cui questo documento è l’attuazione, i contenuti del documento sono stati estesi anche a:
- indicazioni nel merito dei contenuti e della produzione del piano di continuità operativa;
- indicazioni e schemi di massima dello studio di fattibilità tecnica,
per fornire alle Amministrazioni gli elementi necessari al completo adempimento ai dispositivi dell’articolo.
La storia dell’HTML 5 in infografica
L’HTML5 è un linguaggio di markup per la strutturazione delle pagine web. Proposto inizialmente dal WHATWG è stato infine riconosciuto dal World Wide Web Consortium. La versione stabile è prevista per il luglio 2014 . Dal 2007 il WHATWG ha collaborato con il W3C in tale processo di standardizzazione, per poi decidere nel 2012 di separarsi dal processo di standardizzazione del W3C, creando di fatto due versioni dell’HTML5: la versione del WHATWG viene definita come “HTML Living Standard” e quindi in continua evoluzione, mentre quella del W3C sarà una unica versione corrispondente ad uno “snapshot” del Living Standard. (wikipedia).
Ecco alcune infografiche sulla sua storia:
La guida del Garante della Privacy per imprese e pubblica amministrazione
Il Garante per la protezione dei dati personali, per facilitare l’attività di aggiornamento e innovazione di imprenditori e amministratori pubblici, ha deciso di realizzare una “mini guida” intitolata “CLOUD COMPUTING – Proteggere i dati per non cadere dalle nuvole”, pensata non solo per gli esperti del settore, ma anche per coloro che sono interessati alla comprensione e alla potenziale adozione di queste nuove tecnologie. Prima di esternalizzare la gestione di dati e documenti o adottare nuovi modelli organizzativi è infatti necessario porsi alcune domande, scegliendo con cura la soluzione più sicura per le attività istituzionali o per il proprio business. [dal sito Il garante per la protezione dei dati personali]